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Cambridge, UK: Le Sorprese Trovate

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Molto spesso le persone sottovalutano lo shock iniziale. Leggendo blog e risorse su internet sembra così facile, ma solo andandoci ci si rende conto delle sorprese che possono essere piacevoli o non piacevoli. Alla fine sono proprio quelle non piacevoli a farci riflettere di più sulle nostre scelte.

Posso solo riferirmi alla mia breve esperienza a Cambridge per darvi un esempio.

La prima cosa che mi ha sorpreso è camminare per strada. Stupido direte, vi chiederete se forse gli inglesi camminano come i gamberi o come i granchi. No, niente di tutto ciò. Come saprete guidano a sinistra, niente di così strano. Solo che io mi mettevo autamaticamente a destra del marciapiede.
In più, siccome vengo da una città provinciale dove tutti per strada ti guardano, a Cambridge nessuno ti guarda, il chè mi ha fatto sentire molto invisibile, specialmente perchè ero sola e non conoscevo nessuno. Anche attraversare la strada era diverso, le macchine si FERMAVANO e il guidatore chiedeva anche SCUSA con la mano alzata! Tenevano sempre vuoti gli spazi Keep Clean lungo carreggiata, e non parliamo dei ciclisti! Sempre SEMPRE il braccio fuori! Inoltre ai semafori hanno lo spazio riservato davanti e partono per primi, rallentando di molto le macchine.

Un’altra sorpresa sono la quantità di persone da tutto il mondo, e credetemi che loro non sono titubanti come noi con l’inglese.
Ho fatto il Walking tour di Cambridge per vedere e capire la sua storia. Così al tour c’erano un sacco di persone madrelingua (australia, uk, ecc) e asiatici di cui due malesiani e una famiglia con due bambini in età elementare. “Beh dai non sarò l’unica a non capire il 100%” ho pensato. Poi quando la guida chiede al bambino asiatico “how old are you?” e lui subito “Ten”. Che cooooosaaaaa??? Son l’unica pirla qua?! Almeno ho capito il 90% però sapete capisco ma non mi resta molto, come le date e i nomi, dovrei riascoltarlo 2 o 3 volte per capire fino in fondo. Inoltre non essendo abituata a una che parla velocemente per due ore avevo anche bisogno di una pausa! Ma non posso nemmeno abbassare la guardia che il padre del pargolo se ne viene fuori con una domanda arguta?! Ma come è possibile?! Nei momenti di vero british humour tutti ridevano e io sorridevo. Molto spesso o non capivo proprio o non capivo cosa c’era da ridere, e come finale eravamo in un chiosco sotto ai portici, in fondo al portico alla nostra sinistra c’era una porta e la guida ha detto che  se si battono le mani (eravamo a 50 metri circa) sembra che qualcuno bussi, però poi bisognava fuggire e allora lei ha fatto la scenetta all’inglese e tutti giù a ridere. Mi sentivo in imbarazzo per lei.

Ma passiamo ai lavandini inglesi. Nel mio B&B non sapevo come far uscire acqua tiepida, anche perchè da entrambe le parti usciva acqua calda!
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Una piacevole sorpresa sono stati i musei. Dei tre che ho visitato quello paleontologico è stato il mio preferito! Se fossi stata in un museo così da piccola! Poi molti musei, tra cui questi 3 sono gratis e ci sono i contenitori per raccogliere le offerte. Sono molto interattivi, infatti vengono un sacco di scolaresche a disegnare, sugli appositi tavoli o perchè no anche per terra. Pensate che c’era un tipo seduto a gambe incrociate che disegnava. I musei li ho trovati strani. Niente code niente guardie a controllare cosa porti dentro solo un cartello fuori con scritto di non portare cibo e bibite. Tante persone di cui molte anche giovani. L’unica cosa: nessuna guida e poche informazioni, le targhette non dicono molto.
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Infine le cose strane che vedi accadere. A pranzo mi son seduta su una panchina. Qui le pause pranzo son veramente da filmare, tutti che mangiano di fretta, seduti, camminando, tutti per strada (non che i locali siano vuoti eh!?). Per aspettare che aprisse il museo (già aprono verso le 10 e chiudono alle 17 e alcuni fanno la pausa pranzo di un’ora) mi son seduta su una panchina del piccolo spazio verde che c’era. Un uomo era già seduto sul prato, anche se c’erano panchine libere. Era intento a sentire la musica e dava le spalle alla vietta principale. Un tipo passa di lì in bici, si ferma e lo chiama. Non ricevendo risposta prende la bici con garbata compostezza, la appoggia sul muretto e torna dal suo amico che era girato, con le cuffie e per di più con gli occhi chiusi! Cerca di avere un contatto visivo, ma vedendo che questo qua era proprio assorto, tentenna un po’ e poi torna sulla sua bici. Cosa avrei fatto io?! Avrei mollato la bici sul prato (cercando di non scaraventarla a terra) e gli avrei toccato la spalla chiamandolo! E voi cosa avreste fatto?

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